| Mu@Aries |
| | Bella idea shai!! Dai dai, inizio io! - Novella -
Gli ultimi passi che lo condussero verso la fine della scalinata divennero più pesanti, facendo alzare il polvericcio che si era accumulato sulle scarpe da ginnastica dell’uomo. Fece battere prima la punta del piede destro contro una delle rocce malmesse e poi il manco, similmente al rito d’ingresso in una qualsiasi casa, quando prima di varcare la soglia si tolgano i residui della strada per poter aver accesso lindi ad un luogo così sacro che è la propria casa. E questi gesti e movimenti erano così flemmatici, tranquilli che facevano capire come quella figura fosse completamente al suo agio sotto quel cocente sole, al caldo e all’umido che veniva riflesso dalle pietre scure rendendo la temperatura ancor più insopportabile. D’altronde lui non si era mai preoccupato a rendere confortevole quel ingresso, certo non voleva sembrare una persona così accogliente a chiunque si fosse parato lì, autorizzato o meno ad esserci. Ma a quanto pare qualcuno aveva superato quei non ignorabili elementi di disturbo e questo fece non poco accigliare l’uomo che mantenendo lo stesso il suo cadenzato ed ora rumoroso passo, superò le ultime scale dopo lo spiazzale per aver accesso alla sua casa. “ Sapevo che saresti tornato, Aldebaran. Il toro dorato è sempre stato un buon difensore della propria casa. . .” Quella figura ora fronteggiava senza minimo timore quel colosso di muscoli che era il Cavaliere del toro che faceva ritorno al suo posto assegnato tra le case dello zodiaco. Senza parlare, avanzava tranquillo per il corridoio adombrato della sua casa, ristorandosi di quella frescura che c’era lì dentro. Le braccia ricadevano molli lungo i fianchi, una maglietta senza maniche e dei jeans erano i suoi vestiti, nulla a che fare con la splendente cloth mitologica e ovviamente si era anche rifiutato di portare quella divisa da soldato del grande tempio, già così sapeva di non passare inosservato lungo il cammino che dal cuore del villaggio ai piedi delle dodici case portavano alle scalinate dello zodiaco. I suoi capelli erano iniziati ad allungarsi, aveva smesso di tenerli corti da quando era riuscito ad ottenere l’investitura a Cavaliere d’Oro e certo ora non si doveva preoccupare che qualcuno in combattimento potesse sfruttare la deficienza dei capelli troppo lunghi per dargli qualche problema di sorta. Era già tanto se riuscivano ad avvicinarsi… I passi di Aldebaran si fermarono solo in vista dell’altare contornato dai colonnati circolari, ove anche lì incastonata vi era il pandora’s box della sua cloth, lo sguardo del toro d’oro rimase impassibile puntato verso il visitatore del suo tempio e anche vagamente incuriosito da quella presenza a cui era sicuramente poco abituato, dato che un tempo l’unico autorizzato a poterlo fronteggiare innazi al suo altare era il suo unico amico, lontano oramai da tempo. “ Come mai nei quartieri bassi, Shura? “ Lo sguardo di Capricorn rimase lì impassibile ad osservarlo, rimanendo a fissare con il suo solito sorrisetto ironico il colossale Toro. Anche lui non portava indosso la cloth d’oro a lui assegnata, anche perché non vi era motivo per cui la portasse dato che il tempio oramai era in tempo di pace…se così si poteva dire. Solo che al contrario del compagno cavaliere indossava la divisa dei soldati del tempio, un aiuto per mimetizzarsi tra i vari componenti del tempio senza rendere pubblica la sua identità di Sacro cavaliere d’oro di Athena. I capelli scompigliati del capricorno creavano degli strani giochi di chiaro scuro sul volto mediterraneo del Saint, rendendo enigmatica la sua espressione. “ Sono venuto semplicemente ad accogliere il ritorno di uno dei custodi delle dodici case. . .” Era troppo vago quel tono per far credere a qualcuno che quella fosse la sua reale intenzione, ma lasciava palesemente traspirare da quelle parole la duplicità delle intenzioni di Shura. E infatti sul volto del toro non mancò l’apparizione di un sorriso divertito come prima risposta alle parole del capricorno, lasciandosi sfuggire quella sua solita calda e allegra risata, facendola vibrare tra le pareti del tempio familiari a quel suono. “ Ti sei scomodato troppo a scendere dalla decima casa fin qui alla seconda per preoccuparti solo del mio ritorno, dato che non credo il mio sia stato l’unico rientro…” Shura reclinò il capo di lato, lasciando che il suo sorriso potesse rispondere a quello di Aldebaran, altrettanto divertito. Tranquillamente infilò le mani in tasca per poi saltellare giù dall’ultimo scalino che innalzava l’altare del toro per poi discendere con passo lento e flemmatico le scale che lo condussero al livello ove sostava il toro, ma per guardarlo meglio doveva rimanere con il naso puntato verso l’alto. “ Ma è stato uno dei pochi, Aldebaran…troppo pochi nonostante la Great Eclipse del Gran Sacerdote…” Dalla tasca dei pantaloni estrasse la mano destra che andò a cercare qualcosa che aveva tenuto nascosta tra il giustacuore che ne fasciava il petto e la maglia leggera che ne ricopriva la pelle. E da lì estrasse una lettera per poi mostrarla ad Aldebaran facendogli ben guardare la chiusura in ceralacca sul davanti. “ Credo che se anche tu non fossi rientrato al Grande Tempio saresti stato bollato come cavaliere ribelle…sorte che è capitata a coloro che hanno lasciato le loro case incustodite…” Lo sguardo di Shura divenne serio, gli occhi verdi del saint si puntarono sul compagno cavaliere scrutandolo velatamente preoccupato. Albebaran di riflesso rimase ad osservare per qualche istante la lettera che Capricorn gli ostentava all’altezza del petto, per poi afferrarla. “ Aries…” Shura annuì, tornando a parlare al toro “ Anche il venerando maestro Dohko della Bilancia…” altre due lettere furono prese dalle dita del saint per mostrarle nuovamente ad Aldebaran, sul retro avevano incise a secco il simbolo zodiacale ciascuna del suo destinatario: Libra ed Aries. “ La situazione qui al tempio è assai seria, Aldebaran. I cavalieri d’oro sono stati richiamati e dei dodici hanno fatto ritorno solo otto…ed il gran Sacerdote non ha atteso molto ad emettere queste sanzioni…” Aldebaran rimase stupefatto dalle parole di Shura “ Solo otto? E per quale motivo il Grande Sacerdote si è affrettato così tanto a bollare due dei cavalieri più fedeli alla dea? “ Shura sospirò, abbassando lo sguardo verso il basso, per poi cercar di tornare a guardare il compagno. “ Egli sta richiedendo la fedeltà a lui da parte di ogni singolo cavaliere…a quanto pare le sorti del Grande Tempio sono appese ad un filo…un aura oscura si stà rivolgendo apertamente contro di noi e il Grande Sacerdote vuole sapere a chi si possa realmente affidare…” “ Ma Mu…Dohko…e poi chi altro manca all’appello? “ Shura, ancor più scuro in volto rispose alle domande, con tono assai cupo “ Aiolia…oltre alla mancanza di Aiolos…” Aldebaran a quella risposta comprese anche il perché di quella assenza, seppure non mancò uno sguardo inflessibile verso il cavaliere d’oro innanzi a lui. “ Comprensibile, Shura…tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro…” Capricorn non si azzardò a rispondere, mantenne gli occhi chiusi, il volto tirato in quella smorfia di soffocata sofferenza. La lettera destinata a Mu la volse al toro, nascondendo nel giustacuore quella di Libra. “ Nessuno sa come raggiungere il Saint dell’Ariete, si è isolato spontaneamente per dedicarsi all’arte della riparazione delle cloth, tenendo all’oscuro ove sia…conosco la profonda amicizia che c’è tra Mu e te…per questo ti affido questa lettera, confido che ne farai buon uso…sarebbe incomprensibile per le dodici case la perdita di cavalieri di tale calibro…” Lo sguardo di Shura tornò ad alzarsi verso quello di Aldebaran, il suo braccio rimase a mezz’aria porgendogli la lettera bollata. Era strana ora la sensazione che avvolgeva il saint del toro, come se su di lui ora gravasse un duplice compito e uno di questi era dettato dal rimorso di azioni passate. Non stava affidandogli solo una lettera, ma un simbolo espiazione e salvezza di due anime legate solo a quella pergamena.
Ed ora a voi, voglio vedere che combina shai ora
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